19.94 è la misteriosa coppia di numeri che a Padova fa da insegna al ristorante del collaudato chef Stefano Agostini e dell’esordiente Alessandro Rotolo che si ritaglia il ruolo di maestro di cantina. Il 1994 è l’anno in cui Rotolo nasceva, destinato a essere per via di acquisizioni famigliari l’erede delle glorie vinicole di Mario Schiopetto (Collio Goriziano) e dei Volpe Pasini (Colli Orientali). Ed è l’anno in cui Agostini apriva la Casa Vecia di Abano, arrivata alla Stella Michelin.
L’1 del 9 è precisamente il giorno del compleanno del partner junior, che del 19.94 è il coraggioso patròn, nonché curatore di una carta dei vini da 500 etichette in massima parte italiane, con presenze francesi (80 dalla Champagne e 50 dalla Borgogna), tedesche, slovene e neozelandesi. Cosa propone Agostini con abbondanza di inattesi accostamenti tra colori, sapori e profumi?
Sono piatti d’invenzione, ma non estranei al commensale, essendo sempre ben identificati gli ingredienti. Il menu degustazione dell’estate (78 euro) allinea un’insalata di alghe di mare con crumbles, avocado e vinaigrette al pomodoro; gli scampi con julienne di zucchine, sorbetto al peperone giallo e fumetto all’anice; dei bottoncini di pasta fresca farciti con pitina friulana e patate viola su crema di zucchine e fiori di zucca; e un piccione alle pesche saturnine in salsa di nocciole e tartufo nero. Per finire i formaggi dell’altoatesino Degust e la tortina quasi-margherita nata per l’inaugurazione del locale.