Il patron Sergio Jugovac sicuramente è un capitano di lungo corso della ristorazione istriana. Conosce bene l’arte dell’ospitalità, possiede una lunga esperienza e, nel suo ristorante, governato dalla famiglia (la signora Vilma in sala e il figlio Vili ai fornelli), il pesce fresco è l’assoluto protagonista. Gli amici pescatori della fascinosa Cittanova provvedono e i piatti parlano di sapori e profumi puliti e buoni, dove la freschezza si misura in ore. Succede tenacemente giorno per giorno con coraggio e passione in questo piccolo locale con verand.
La filosofia della cucina è di impronta classica e a parlare è soprattutto la materia prima servita con identica maestria sia cruda che cotta. Nel goloso menu, raccontato a voce, non possono mancare i dolcissimi scampi crudi del Quarnaro, le fragranti cappesante e canestrelli, le canocchie bollite e la tartara di pesce blu dell’alto Adriatico. Tra i primi godetevi i risotti con il pescato del giorno, le tagliatelle al nero di seppia, i ravioli farciti di scampi e tartufo nero. Il tartufo, gli asparagi selvatici, i funghi e il finocchietto selvatico accompagnano i pesci nobili secondo lo scandire delle stagioni. Sugli scudi il branzino selvatico istriano ai tre oli di queste terre o in padella ai sapori della primavera.
In cantina tanta Malvasia e un po’ di bollicine. Servizio improntato sulla semplicità e sulla simpatia. Il mare si sente anche se non si vede, ma basta attraversare la strada. Conto intorno ai 50 euro.