Touring Club e ItalyPost aprono le porte alle Fabbriche del Gusto. Sabato 29 e domenica 30 ottobre WeFood, un weekend di turismo enogastronomico

Cantine, prosciuttifici, distillerie, caseifici, acetaie e non solo. Arriva l’edizione autunnale di Wefood, la manifestazione che punta i riflettori sulle eccellenze enogastronomiche della Penisola. Aperte le prenotazioni per visite guidate, degustazioni e showcooking

Nel week end del 29 e 30 ottobre si tornerà a visitare le Fabbriche del Gusto con l’edizione autunnale di WeFood, nella quale saranno protagoniste proprio le aziende di eccellenza dell’enogastronomia italiana. Questa edizione consolida la collaborazione fra ItalyPost Touring Club italiano, la più importante associazione nazionale per la promozione del turismo e dei territori.

Le realtà d’eccellenza dei nostri territori dimostrano come, anche in un contesto complesso, con le difficoltà mutuate dalla pandemia e il caro prezzi per materie prime ed energia che affaticano le imprese, il settore del food e della ristorazione resista, presentandosi al pubblico con rinnovata forza e capacità di innovazione e adattamento. L’edizione autunnale di WeFood torna a far scoprire prodotti di altissima qualità e tecniche di lavorazione tanto tradizionali quanto contemporanee delle materie prime dei nostri territori, grazie al contributo di partner come Berto’s, Lattebusche, e PromoTurismo FVGSabato 29 e domenica 30 ottobre sarà infatti possibile visitare le migliori cantine, distillerie, birrerie artigianali, caseifici, salumifici, laboratori di cioccolato e dolci tipici sparsi per i territori coinvolti.

Dopo l’ultima edizione, quella primaverile del 30 aprile e 1 maggio, WeFood torna il 29 e 30 ottobre con un’edizione autunnale che comprenderà visite guidate, showcooking e degustazioni, che permetteranno ad un vasto pubblico di cogliere i segreti delle produzioni artigianali di qualità.
Per prenotare le visite e vedere gli eventi digitali, è sufficiente consultare il sito 

Ecco le Fabbriche del Gusto che apriranno le loro porte per WeFood

I sapori del Veneto tra vini, distillati, formaggi e impegno sociale

In Veneto, i partecipanti disporranno di una lunga serie di tappe per scoprire i tanti prodotti d’eccellenza del territorio. L’Antico laboratorio San Giuseppe, ad esempio, rappresenta una delle eccellenze di questa regione. Qui la produzione artigianale di liquori e amari rispetta totalmente la tradizione e la storia di questo liquorificio, che inizia nel 1928 a Bassano del Grappa. I sapienti liquoristi utilizzano solamente materie prime biologiche e a km0, selezionate accuratamente e lavorate a mano per produrre L’Amaro, il Liquore San Giuseppe e la nuova linea di infusi in edizione limitata “Come una volta”.
L’Antico laboratorio San Giuseppe, inoltre, prenderà parte al Progetto Academy: rivolto a studenti dei corsi di laurea triennale, specialistica, master e dottorato, intende offrire un’occasione unica di incontro, scambio e formazione, tramite la partecipazione attiva alla manifestazione; l’iniziativa è aperta agli studenti di scienze e tecnologie alimentari, scienze chimiche e fisiche, scienze agrarie e veterinarie, scienze del turismo, marketing e comunicazione, economia, management, organizzazione aziendale e ingegneria gestionale.
Vi è poi la passeggiata tra i vigneti proposta dalla Cantina Ongaresca, nel Vicentino, che vanta sessantaquattro ettari di coltivazioni e una vastissima produzione, con una gamma selezionata di prodotti che vanno dal Merlot al Pinot Grigio delle Venezie, dal Sauvignon allo Spumante Metodo Classico e Metodo Martinotti.
Il tour enologico continua in Veneto con Maeli, cantina di Baone (PD), nel cuore del Parco Regionale dei Colli Euganei, che ha valorizzato un vitigno del territorio, il Moscato Giallo, vinificandolo in cinque versioni differenti: da spumante dolce a metodo tradizionale brut nature, da vino che rifermenta con i propri lieviti in bottiglia a vino fermo secco fino al passito. L’amore per la Natura, l’approccio agro-ecologico alla coltivazione delle uve e l’utilizzo dei lieviti indigeni per favorire il più possibile fermentazioni spontanee rendono i vini Maeli un’autentica espressione del territorio.
Parteciperà all’iniziativa anche la Distilleria Schiavo di Costabissara (VI), una piccola distilleria a conduzione familiare fondata nel 1887 che è stata condotta di padre in figlio per cinque generazioni. Mantenendo la gestione familiare, attraverso gli anni l’azienda è stata capace di elevare la sua distribuzione e la qualità dei suoi prodotti arrivando ad alti standard qualitativi. La grappa di Distilleria Schiavo è oggi riconosciuta come una delle migliori del Veneto, la regione con la maggior concentrazione di distillerie. Utilizzando ancora l’antico sistema discontinuo in alambicchi di rame, con vapore a bassa pressione, l’azienda è in grado di produrre una grappa di nicchia di altissima qualità, imbottigliata in vetri eleganti che si distinguono per la loro immagine raffinata, adatta a ristoranti ed enoteche. In location si terrà anche uno showcooking con lo chef Dimitri Mattiello.
A Conegliano (TV) si può trovare il birrificio artigianale LZO Brewery: LZO si impegna a produrre stili tra loro molto diversi, spesso interpretandoli in chiave contemporanea. Alla linea di birre costanti “REGULAR”, affianca le produzioni limitate “DROP OUT”, sempre differenti e tese ad una ricerca innovativa. Non accetta mai che i suoi clienti si accontentino di birre banali o pessimi prodotti industriali. Bere bene non è un atto fine a sé stesso, ma un’azione che appartiene a persone curiose e vitalmente stimolate. Abbandonate i gusti standardizzati dalle grandi multinazionali e lasciatevi elettrizzare dal dinamismo della rivoluzione “craft”.
Nel weekend autunnale del WeFood è poi visitabile la Società agricola Eleva, che deve il suo nome al fatto che sorge su una splendida collinetta a trecento metri sul livello del mare, rappresenta la perfetta unione tra uomo e natura, espressa nella sua produzione vinicola rispettosa dell’ambiente e dell’uomo che vive il territorio. L’azienda è situata nel comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella, che insieme a Fumane, San Pietro in Cariano, Marano e Negrar identificano la zona originaria e più antica di produzione della denominazione Valpolicella e che autorizza l’uso della specificazione “classico“.
Genuinità, attenzione alle materie prime e tradizione: questa è la filosofia di VisVita, una giovane azienda dedicata alla produzione di pasta alimentare, fatta con farina biologica ottenuta da cereali italiani. Pastificio artigianale che trasforma grani antichi macinati a pietra, ricchi del germe del grano e di crusca, fonti naturali di elementi nutrizionali preziosi per la nostra alimentazione e il nostro benessere. Lente lavorazione e bassissime temperature, sono alla base del nostro lavoro, per portare sulle nostre tavole prodotti semplici ma genuini, controllati e sicuri per un’alimentazione sana ma con gusto. In occasione di WeFood 2022 – Edizione autunnale, VisVita propone turni di visite guidate al pastificio. Il giovane pastificio di qualità di San Martino di Lupari racconterà al pubblico di WeFood l’arte di fare la pasta.
Altra azienda coinvolta sarà la Società Agricola Bisele: La Bio Fattoria Bisele è un’azienda agricola biologica di montagna e fattoria didattica sita a Canove di Roana nell’Altopiano di Asiago (VI) con una superficie di oltre 100 ettari.
L’azienda sorge in località “la Cattedra”, un tempo sede di un’importante scuola di agricoltura e dove si possono visitare oltre 20 coltivazioni differenti: orticole, piccoli frutti, luppolo, diversi cereali e camelina. Oltre alle verdure fresche, viene prodotta anche l’agribirra Sette Teste, farine e l’olio di semi di camelina ed in primavera vengono anche raccolte diverse piante spontanee come il tarassaco. Inoltre, è presente un allevamento di 500 galline ovaiole, galline felici che hanno a disposizione più di due ettari di terreno.
Tutti prodotti genuini, dal sapore intenso e unico, frutto di una coltivazione basata sull’incontro tra l’innovazione sostenibile e la tradizione Cimbra del luogo. La Fattoria Didattica, riconosciuta dalla Regione Veneto, propone attività di informazione ed educazione alla sostenibilità e alla biofilia per tutte le età lungo tre differenti percorsi: B come Biologico, B come Bosco e B come Benessere animale.
Molto attiva nel sociale è la Fattoria il PomoDoro, contesto che promuove l’inclusione e l’inserimento lavorativo di giovani adulti con disabilità organizzato secondo i principi dell’Agricoltura Sociale, che si fonda su basi organiche e biologiche, privilegiando la qualità sulla quantità. L’attività educativa, attraverso il coinvolgimento nel lavoro “vero” della Fattoria, accompagna le persone con disabilità, gli apprendisti, ad acquisire una modalità di approccio più adulta alla realtà sociale e, ove possibile, lavorativa. La Frasca è il progetto di ristorazione della Fattoria, Il ristorante propone menù stagionali che valorizzano gli ortaggi coltivati con metodo organico nei campi della Fattoria e i prodotti del territorio, avvalendosi di uno staff attento e disponibile, in un ambiente curato e accogliente e coinvolgendo il lavoro degli apprendisti dalla produzione della materia prima, alla cucina, alla sala. Anche la carta dei vini rispetta la filosofia della cucina, proponendo etichette locali, vini naturali e biologici.
Un mondo di sapori autentici, di dolci tentazioni e grandi invenzioni dolciarie: tutto questo è Fraccaro Spumadoro, azienda di Castelfranco Veneto nata nel 1932, quando Elena e Giovanni Fraccaro aprirono il loro panificio, dando inizio a una tradizione dolciaria destinata a diventare rinomata nel tempo. Insieme al buon pane, infatti, il forno si fece notare per le sue dolci specialità e il gradimento fu tale che, nell’immediato dopoguerra, ne venne inaugurato un secondo in Borgo Pieve, specializzato nella produzione di focacce, panettoni e plum-cake. Poi, nel 1970, venne inaugurata la sede attuale, situata lungo la statale che da Treviso porta a Vicenza. La crescita e la diversificazione dei prodotti hanno portato negli anni a una differenziazione in tre marchi: Fraccaro Spumadoro, Pasticceria Fraccaro e Pasticceria Fraccaro Bio, che di recente investe anche nel biologico senza glutine e nelle specialità vegane. Da pochissimo, inoltre, al Fraccaro Café di Castelfranco Veneto è stato lanciato un menu adatto anche alle persone affette da diabete di tipo 1, offrendo la possibilità di acquistare prodotti e oppure di gustare proposte gourmet “a prova di diabete”.
Inoltre, a Rosà possiamo trovare Caseificio Castellan Urbano, azienda artigianale a conduzione famigliare dal 1969. Il caseificio raccoglie latte giornalmente per la produzione dei nostri formaggi sia di mucca che di capra. Il processo produttivo è tutto manuale e i prodotti sono senza conservanti. I formaggi Castellan non contengono conservanti o additivi, nel rispetto della tradizione casearia di un tempo. Un approccio autentico, a tutela del gusto del prodotto e della salute del consumatore. Utilizzano solo ingredienti naturali, seguendo il principio della purezza dettato dalla natura, per il mantenimento della reale genuinità dei formaggi.
E ancora, il caseificio Sapori di Montegnago propone visite guidate con degustazioni. Nel 1958 la famiglia Castagna si trasferisce nella piccola località di Belvedere (VI) e inizia la sua attività con poche mucche, qualche capra e tanta buona volontà. Oggi lʼazienda conta 55 frisone in lattazione e ha ottenuto la certificazione del “Benessere animale”.  Dal 2012 garantisce la produzione di formaggio a latte crudo nel piccolo caseificio di fianco alla stalla, dove cʼè tutto il necessario per trasformare il latte in formaggio e venderlo nello spaccio aziendale e presso mercati locali. La passione per il lavoro, la terra e gli animali, la semplicità di una cultura tradizionale, l’accurata scelta e produzione delle materie prime, la sensibilità nei riguardi dell’ambiente e della sicurezza alimentare, sono il punto di forza per poter offrire qualità e genuinità dei prodotti, cortesia e disponibilità verso i clienti.
La tradizione dolciaria è il “miglior ingrediente” della pasticceria Loison, che partecipa a questa edizione autunnale di WeFood 2022 portando i visitatori alla scoperta di un’azienda che da tre generazioni sforna un’ampia gamma di dolci e che nel tempo è diventata una realtà presente in più di cinquanta Paesi. Per quanto la varietà di dolci prodotti sia ampia (si va dalle colombe alle focacce ai biscotti), il protagonista indiscusso di casa Loison rimane il panettone, che negli anni ha ottenuto più di 15 importanti riconoscimenti.
Oltre ai dolci, si potrà scoprire il settore del caffè, molto importante in territorio trevigiano. A Conegliano, i Conti Caballini rilevano la Dersut Caffè nel 1949, in un periodo, quello del dopoguerra, in cui il caffè rappresentava un lusso per pochi. Negli anni l’azienda cresce sempre di più, arrivando ad operare a livello nazionale. il 2010 è l’anno dell’inaugurazione del Museo del Caffè a Conegliano, il racconto di una storia d’azienda, di settore e di città. 600 metri quadrati, quattro sezioni e una sala degustazione e formazione: il Museo del Caffè Dersut è un percorso alla scoperta dell’espresso. Trasporta il visitatore lungo l’intera filiera, dal chicco alla tazzina, passando attraverso le macchine che hanno reso l’espresso quello che è oggi. La struttura stessa merita una visita: si tratta di un edificio storico, ubicato nei pressi dell’azienda. L’ex essiccatoio Bozzoli, realizzato negli anni Trenta, è un perfetto esempio di archeologia industriale, intrecciato alla storia di Conegliano.
Il Ristorante Aldo Moro La cuisine si trova in centro al borgo medievale di Montagnana (PD) ed è gestito dall’omonima famiglia dal 1940. È inserito tra i locali storici del commercio, offre ampi spazi suddivisi in diverse sale e due giardini. La cuoca Silvia Moro propone una cucina tradizionale che rispecchia le nostre origini e allo stesso tempo una cucina con elementi creativi e innovativi. La sua filosofia si racchiude in questa espressione “Le Emozioni sono l’origine e la creazione di ogni Sapore che è essenza di ogni nostro gesto. Cucinare unisce tutto questo”. Il ristorante pone grande attenzione allo studio della materia prima e nel menu Silvia propone ingredienti e ricette della tradizione presentate in una nuova prospettiva. Il menu è suddiviso in due parti: i “classici” dove vengono presentati i piatti della tradizione (come ad esempio oca in confit, baccalà mantecato o alla vicentina, bigoli con oca) e “natural-mente” dove materia, paesaggi, profumi, ingredienti, ricordi diventano forma di ispirazione per la realizzazione delle ricette, quale incontro tra mente gusto. In questi ultimi anni il ristorante ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui due cappelli nella “Le guide dell’Espresso”, la corona radiosa nella guida “Gatti e Massobrio”, Venezie a tavola, Gambero Rosso, Touring Club, Ristoranti che Passione. Ingresso in Chic Charming Italian Chef a fine 2021. All’interno di WeFood edizione autunnale verrà proposto dalla chef uno showcooking e una degustazione aperta al pubblico domenica 30.
In occasione di WeFood 2022 – Edizione autunnale, Fomet fornirà un’apertura speciale solo per l’Academy e proporrà visite guidate all’interno dell’azienda alla scoperta della loro filosofia e della loro missione di portare metodi naturali su scala industriale per soddisfare le esigenze di campagna.FOMET Spa produce e commercializza Fertilizzanti Organici e Speciali dal 1973. Sin dal principio si sono voluti applicare su scala industriale metodi e sistemi di lavoro naturali. Metodi che prevedono ancora oggi il ritiro controllato di matrici organiche di letami selezionati, la maturazione con processo monitorato di essiccazione – concentrazione – umificazione per molti mesi e la conseguente formulazione di fertilizzanti per soddisfare le più diverse e difficili esigenze di campagna. Pertanto, uno degli obiettivi di FOMET Spa è quello di realizzare prodotti che apportano al terreno anche attività biologica e componenti umiche al fine di contrastare il sempre maggiore declino produttivo dei terreni, la loro progressiva destrutturazione e difficoltà di lavorazione.
Anche le Cantine Collalto prenderanno parte a WeFood 2022 – Edizione autunnale aprendo le proprie porte solamente ai ragazzi dell’Academy: il grande libro della famiglia dei Conti di Collalto inizia quando il Re d’Italia Berengario nel lontano 958 fece dono a Rambaldo I’antenato dei Collalto, del bosco del Montello e della Curtis di Lovadina, vasta pianura di prati, pascoli e vigneti ai piedi delle colline trevigiane. Erede di questa storica – e unica, nel suo genere – tradizione è la principessa Isabella Collalto de Croÿ, primogenita del Principe Manfredo e della principessa Trinidad di Collalto. È dal 2007 che la principessa segue personalmente i vigneti e la cantina ricevuti in eredità dal padre, con lo stile che ha caratterizzato questo lungo racconto di famiglia. Spiccano, nella sua conduzione, l’attenzione per le innovazioni sostenibili nella cura dei vigneti e la ricerca qualitativa applicata alle caratteristiche del prodotto e del territorio. Dei 164 ettari di vigneti coltivati delle cantine, ben 94 sono dedicati alla produzione di Prosecco Superiore Collalto; l’azienda, dunque, costituisce una delle più rappresentative realtà vitivinicole private dell’area del Prosecco Superiore, con una qualificata produzione annua di bottiglie.

In Emilia-Romagna aziende aperte alla scoperta di aceto, vini e formaggi; spazio anche agli showcooking

In Emilia-Romagna saranno tre gli appuntamenti che animeranno il weekend di WeFood.
L’Acetaia Aula Mater, situata in località Bosco di Medolla (Modena), è un luogo dove si respira sapienza e storia. L’edificio principale, un vecchio fienile ristrutturato dopo il terremoto del 2012, circondato da una folta vegetazione e da un suggestivo laghetto, è stato progettato, dalla famiglia Gabrielli, per valorizzare i processi di acetificazione secondo conoscenze e parametri ben precisi. Acetaia di Medolla (MO), fa parte del Consorzio per la tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. La produzione rispetta la tradizione secolare dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P., seguendo i metodi propri di questo antichissimo processo, prestando attenzione alla durezza dei legni, gestendo al meglio i mosti e le botti.
Questo prodotto si differenzia dall’Aceto Balsamico IGP, che ha un processo di invecchiamento più veloce e realizzato in botti di grossa dimensione, quindi destinato a quantitativi molto più grandi, utilizzando come materia prima una miscela di mosto di uva concentrato o cotto e aceto di vino. L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P., invece, è frutto di solo mosto cotto per lunghissimo invecchiamento in piccole botti in batteria. Il weekend dell’Acetaia sarà caratterizzato da visite guidate, degustazioni e uno showcooking con lo chef Rino Duca de “Il grano di pepe”, inserito nella guida Emilia Romagna A Tavola 2022.
In occasione di WeFood 2022 – Edizione autunnale, invece, Illica Vini propone turni di visite guidate alla cantina. Un calice di benvenuto sarà offerto ai partecipanti che saranno accompagnati in un viaggio sensoriale del territorio e della sua cultura con un racconto relativo la zona di produzione. Da oltre Trent’anni Illica Vini si fa padrona della qualità senza compromessi. La filosofia della cantina è quella di applicare la qualità non solo alla coltivazione ma anche alla selezione delle uve biologiche e biodinamiche fino ad arrivare al confezionamento e alla promozione. Illica Vini è una piccola azienda artigianale famigliare che coltiva uve biologiche e biodinamiche su terre fossili dalle quali crea ed interpreta a modo suo l’espressione inaspettata di questo terroir. L’azienda è situata in Vall’Ongina: una delle più affascinanti valli dell’Emilia-Romagna. Il clima perfetto della valle consente di produrre costantemente una serie diversificata di deliziosi vini varietali dal sapore pieno che mostrano una rinfrescante acidità naturale. Da sempre Illica Vini pratica la tradizionale raccolta a mano per conservare la migliore qualità dei frutti e pensa alla sostenibilità come una direzione non come una destinazione: la raccolta dell’acqua piovana per il riutilizzo, 50 pannelli fotovoltaici che ricoprono il tetto della cantina permettendo di risparmiare 8 ton di CO2 ogni anno, un laboratorio di analisi per controllo uva e prodotto finale sono solo alcuni dei punti di forza dell’azienda.
A Colorno, alle porte di Parma, troviamo anche il Ristorante Al Vèdel. Le sue origini vengono datate al 1780 ma da quasi 100 anni la famiglia Bergonzi continua la tradizione di ospitalità e amore per la buona cucina. Come vuole la tradizione di questa terra, a fianco del rustico si trovava il Podere Cadassa, il piccolo laboratorio di famiglia per la produzione dei salumi tipici del parmense, a partire dal più nobile degli insaccati: il Culatello. In nome di tradizione, qualità e ricerca, la famiglia Bergonzi porta avanti il proprio progetto di ristorazione con successo: Al Vèdel è stato infatti inserito nella guida Emilia-Romagna a Tavola 2023 diretta da Grignaffini e Cauzzi. In occasione di WeFood 2022 – Edizione autunnale, lo chef Enrico Bergonzi proporrà uno showcooking.
Infine, possiamo trovare il Caseificio Basilicanova sulle colline di Montechiarugolo a Parma. È una società cooperativa a conduzione familiare di diversi agricoltori guidata dal maestro casaro Paolo e sua moglie Paola. Rientra nella categoria di punti vendita di produttori certificati di Parmigiano Reggiano. Oltre al famoso formaggio il caseificio produce caciotte, ricotta, burro e panna cotta. In occasione di WeFood 2022 – Edizione autunnale, Caseificio Basilicanova propone l’organizzazione di visite guidate con degustazioni, durante le quali si potranno vedere i processi di produzione e assaggiare il Parmigiano Reggiano.

In Trentino i tour guidati si concentrano sulle aziende frutticole

L’azienda Ca’ dei Baghi sarà visitabile nel weekend di fine aprile a Bosentino, piccolo ma grazioso paese a 700 m d’altitudine nel cuore del Trentino, sull’Altopiano della Vigolana, affacciato sullo splendido Lago di Caldonazzo. L’azienda da molti anni produce frutta varia, come mele, pere, ciliegie e piccoli frutti, e dal 2004 è presente un piccolo laboratorio per la trasformazione di una parte di frutta fresca in confetture, sciroppi e succhi. L’azienda utilizza frutta di prima qualità, appena raccolta e al giusto grado di maturazione, alla quale viene aggiunto solo ed esclusivamente zucchero di canna, senza alcun tipo di addensanti o conservanti, che ne potrebbero alterare il sapore.
L’azienda agricola Naturgresta coltiva, raccoglie e trasforma piante officinali biologiche o da raccolta spontanea nel biodistretto della Val di Gresta in Trentino. La filosofia aziendale che anima il lavoro di Naturgresta si basa sul rispetto del territorio, sulla valorizzazione del patrimonio floro-faunistico locale e sul sapiente impiego delle piante officinali come rimedi naturali per il benessere psico-fisico di donna e uomo. Il sistema di lavorazione, basato su un metodo artigianale, prevede l’utilizzo di piante fresche, estratte in giornata, a breve distanza in termini di spazio e di tempo fra la raccolta e la trasformazione. In questo modo l’azienda riesce a garantire un prodotto che incarna in sé tutte le proprietà della pianta appena raccolta nel suo luogo d’origine, senza perdite associate a deperimento o essicazione. Lavora in giornata le proprie materie prime, secondo metodi artigianali che non prevedono l’impiego di additivi di derivazione chimica per realizzare la linea di prodotti NATURGRESTA: unguenti, preparati fitoterapici, liquori, oli essenziali e acque aromatiche. Garantisce la qualità dei suoi prodotti grazie al rispetto dei tempi balsamici ed alla cura nei processi di trasformazione secondo la farmacopea europea.
Una delle aziende più grandi del Trentino, visitabile dall’Academy in occasione della manifestazione, è sicuramente Melinda, che vanta una produzione annua di quattrocentomila tonnellate di mele (Renetta, Red Delicious, Golden Delicious, Gaia, Fuji) nelle Valli di Non e Sole. Oltre alle mele, che sono le uniche ad aver ottenuto in Italia il riconoscimento DOP, il consorzio si occupa della produzione di succhi, strudel, confetture, sidro, aceto, biscotti e snack di mele.

In Friuli-Venezia Giulia il fine settimana è ricco di dolci tradizioni e sapori decisi

I sapori di un tempo si possono ritrovare anche nelle Gubane, negli Strucchi e nei biscotti prodotti da Valeria nel suo laboratorio La Gubana della Nonna. Qui maestria, tradizione e ricerca meticolosa della materia prima di qualità contribuiscono a ricreare la tipica sensazione del prodotto fatto in casa.
Gli amanti dei prodotti “forti” potranno godere dell’apertura della Distilleria Ceschia, la cui produzione di grappa segue la stessa ricetta da quasi centoquarant’anni. Risale infatti al 1886 la storia di questa distilleria di Nimis, in provincia di Udine, quando Giacomo Ceschia iniziò a girare per il paese a raccogliere frutta da distillare poi nel suo alambicco autocostruito. Oggi le tecniche sono state ovviamente affinate e la preparazione della grappa è condotta in maniera scientifica ma utilizzando sempre il metodo di distillazione artigianale. Sono previsti anche degli showcooking nel corso del weekend.
Nella località del Tiglio di S. Pietro al Natisone viene conservata l’antica ricetta della gubana fatta in casa: qui ha sede Dorbolò Gubane. In questo forno sono nate le prime gubane, poi marchiate Dorbolò essendo Antonia diventata la sposa di Antonio Dorbolò. La sua bravura era tale che nel secondo dopoguerra era stata soprannominata “Antonia Hubanciarza” ovvero “quella” delle “hubanze” (gubane) tanto che i contadini del luogo portavano da lei gli ingredienti per il ripieno in modo che potesse deliziare tutto il paese. Ancor oggi le Gubane Dorbolò rispettano l’antica ricetta essendo preparate con una pasta dolce lievitata mentre il ripieno è composto di noci, uvetta e pinoli integrato a volte da mandorle, cubetti di arancia e nocciole. Tutto amalgamato con zucchero, liquori, sale, limone grattugiato e vaniglia.
A Udine, per questa edizione autunnale di WeFood, Pizzeria da Mario offre un luogo dove l’autentico ambiente accogliente e familiare si incontra con l’esclusività della pizza verace napoletana a base di ingredienti freschissimi. Gli ingredienti di Mario sono tutti made in Sud; sapori unici ed indimenticabili che impreziosiscono l’impasto della vera pizza napoletana. Nell’ambito della guida enogastronomica Venezie a Tavola diretta da Luigi Costa, la Pizzeria da Mario ha ricevuto il premio “Le migliori pizzerie delle Venezie 2023”. In occasione di WeFood 2022 – Edizione autunnale la Pizzeria Da Mario proporrà uno showcooking nella giornata di domenica 30 ottobre presso la sede principale. Durante l’evento sarà possibile scoprire i segreti della lavorazione di un piatto tradizionale come la pizza, nonché carpire le unicità dei prodotti e delle eccellenze utilizzate.
Nell’ampio panorama dei prosciuttifici di San Daniele del Friuli, La Glacere rivendica il vantaggio di essere posizionato a metà del colle su cui sorge la cittadina friulana e di poter godere sia della ventilazione frizzante e secca, che da Settentrione scende lungo il Tagliamento, che di quella ricca di salmastro e umidità che risale dalle zone marine della Bassa friulana.
Questo connubio permette a La Glacere di presentare un prodotto con le caratteristiche classiche del San Daniele, un prosciutto crudo, asciutto, artigianale e profumato. La Glacere, oltre al San Daniele, si distingue per la produzione di ottimi salumi come prosciutto crudo affumicato, salame, soppressa, pancetta, lonza e culatta, i quali potranno essere degustati durante il tour gastronomico che l’azienda propone.
Per quanto riguarda la provincia di Trieste, l’Azienda Agricola Zidarich proporrà al WeFood 2022 turni di visite guidate durante le quali sarà possibile percorrere i cinque piani della cantina scavata interamente nella roccia, per osservare e conoscere l’intero processo produttivo vitivinicolo, nelle sue diverse fasi. L’azienda nasce nel 1988 a Prepotto, nel comune di Duino Aurisina, paese a ridosso del Golfo di Trieste. È in questo territorio impervio che Benjamin Zidarich comincia ad impiantare nuovi vigneti, bonificando il terreno e scavando la roccia che utilizzerà poi per i muri e le volte in pietra delle sue cantine.
Inoltre, sarà aperta solo all’Academy Dri Roncat: la valorizzazione del Ramandolo, sconosciuto fuori regione fino a cinquant’anni fa, si deve all’impegno di Giovanni Dri che con caparbietà ha saputo diffondere immagine e vino. Giovanni Dri è un sognatore, innamorato delle sue vigne ma anche abile imprenditore, tanto da aver trasformato quel fazzoletto di terra ereditato dal padre nel 1968, fatto di vigneti di montagna in forte pendenza, all’estremo nordest del Friuli, laddove oltre nulla si può più coltivare, in un’azienda tra le più stimate in Friuli. Ancorato alla tradizione ma allo stesso tempo teso al futuro, ha trasmesso la stessa passione e tenacia alla sua famiglia che lavora con lui. Da sempre legato alla tradizione del territorio propone oltre al Ramandolo in tre versioni, vini rossi di carattere per lo più da uve autoctone e un unico bianco secco, il Sauvignon. Dal 1987 distilla in proprio le proprie vinacce ed uve con cura artigianale, dal 2002 produce olio extra vergine di oliva dal proprio oliveto di 2000 piante.

Le dichiarazioni dei promotori

Alessandra Pizzi, amministratore delegato Post Eventi: “Nonostante il periodo non sia facile per le aziende dell’agroalimentare, affaticate dall’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, sono rimaste vicine ai loro clienti e stanno continuando a valorizzare i prodotti del Made in Italy, oltre che gli splendidi contesti paesaggistici nei quali sono collocate. Con WeFood puntiamo a valorizzare proprio questo impegno, alimentato da tanta passione, ricerca della qualità e legame col territorio, perché sia gli operatori che il pubblico ne prendano consapevolezza e possano sempre più crescere all’insegna di questi valori”.

Giulio Lattanzi, Direttore Generale del Touring Club Italiano“Anche quest’anno il Touring Club Italiano promuove WeFood, un palinsesto di eventi che offre a residenti e viaggiatori l’esperienza e la conoscenza delle nostre eccellenze territoriali diffuse in campo enogastronomico. Un tessuto di tradizione e innovazione che ha pochi eguali nel mondo e di cui l’Italia si deve prendere cura come noi facciamo da 128 anni”

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