Venti aziende di eccellenza delle Venezie in una fiera diffusa che si estende per 350 chilometri dal Trentino al Friuli. Tutto questo è We-Food, l’opening promosso dalla guida «Venezie a Tavola» e curato da Goodnet. «We» non sta solo a indicare «noi», ovvero un progetto aperto e condiviso ma anche il weekend dedicato alla manifestazione (dal 27 al 29 ottobre) e il territorio, rappresentato dalla doppia vu che fa riferimento alle Venezie. Si tratta di un percorso di turismo industriale e artigianale del food di eccellenza che non è fatto di eventi concentrati in un unico luogo, come accade per una fiera, ma disseminati nei luoghi di produzione, quelle fabbriche del gusto dove nascono i prodotti che arricchiscono le nostre tavole. «Vogliamo sperimentare una nuova formula di turismo industriale del food», spiega Filiberto Zovico, editore della guida «Venezie a tavola» e ideatore con Antonio Maconi della manifestazione. «Ci rivolgiamo a un pubblico locale e soprattutto nazionale che dedica il weekend alla visita di quelle che abbiamo chiamato ‘fabbriche del gusto’, luoghi che rappresentano la sintesi dell’anima manifatturiera delle nostre regioni con la cultura del gusto di un territorio che fa fatica a raccontarsi».
Base e vertice della manifestazione è la guida «Venezie a Tavola» curata da Luigi Costa che raccoglie 152 ristoranti, 31 pizzerie, 24 vini, 4 birrifici e altri 25 prodotti in un percorso che va dall’Alto Adige all’Istria passando attraverso Trentino, Veneto, Friuli e Venezia Giulia. La guida, punto di riferimento per i gourmet delle Venezie, sarà presentata venerdì 27 ottobre in un convegno ospitato alla Tenuta Val del Brun, la casa colonica di fine Ottocento che i fratelli Paolo e Giorgio Polegato della cantina Astoria hanno ristrutturato e trasformato in uno spazio per degustazioni, pranzi, cene ed eventi dove ammirare le incantevoli colline dell’Altamarca. In questa sede si terrà l’evento inaugurale di We-Food, che avrà inizio alle 18 e che vedrà fra i partecipanti, oltre al curatore della guida, Luigi Costa, anche Paolo Marchi, ideatore di «Identità golose», e Antonio Paolini, curatore della guida «I vini d’Italia» de l’Espresso . Al termine del convegno si terrà uno showcooking con gli stellati italiani Alessandro Dal Degan (La Tana gourmet di Asiago, Vicenza), Norbert Niederkofler (St. Hubertus di Badia San Cassiano, Bolzano) e con Fabricio Vežnaver (Pergola di Umago Salvore, la punta più a ovest dell’Istria).
Nei tre giorni della manifestazione il pubblico potrà partecipare gratuitamente alle visite guidate nelle venti aziende che aderiscono a We-Food. Per ragioni logistiche, le visite sono a numero chiuso ma ci sono diecimila posti a disposizione, basta prenotare sul sito www.venezieatavola.it. Così sarà possibile entrare da Berto’s, l’industria che produce le cucine per i grandi chef, o scoprire con Molino Rachello i prodotti del territorio come le farine richieste dai pizzaioli gourmet. Visitare lo stabilimento che lavora il latte biologico di montagna per il formaggio Piave di Lattebusche e andare nelle zone di produzione da cui esce il Grana Padano a San Pietro in Gu, nel Padovano. O ancora «pestare» il mosto nel museo virtuale di Masi Tenuta Canova. Attraverso show cooking e altri opening sarà possibile cogliere il legame fortissimo fra l’industria manifatturiera di alto livello e le creazioni degli chef in cucina. «Con questa manifestazione – continua Zovico – vogliamo proporre un evento di turismo esperienziale, che mette in risalto le fabbriche del gusto. Le chiamiamo così pensando al significato della parola fabbricare , che deriva da fare . Porteremo il pubblico dietro le quinte delle nostre aziende gastronomiche con visite guidate ai laboratori dove nascono i panettoni di Dario Loison a Costabissara nel Vicentino o i dolci di Fraccaro a Castelfranco nella Marca. Sarà l’occasione per vedere come funziona una riseria grazie a Ferron nella Bassa Veronese o il prosciutto in Friuli». In una fiera, sottolinea ancora Zovico, il visitatore può vedere tanti prodotti finiti e, alle spalle dell’espositore, un video con le lavorazioni. Qui è il contrario. È il pubblico che si sposta e può vedere di persona la «fabbricazione» di un prodotto attraverso tutti i passaggi controllati dagli artigiani del gusto. «Con ‘Cantine aperte’ o ‘Distillerie aperte’ il pubblico può visitare i templi dove nascono i grandi vini o le nostre eccezionali grappe. Grazie a questa manifestazione oggi possiamo portare fino a diecimila persone nel cuore del sistema produttivo legato all’enogastronomia, toccando con mano il valore della ricerca che sta dietro i nostri prodotti».
Per tutta la manifestazione la pagina Facebook di «Venezie a Tavola» trasmetterà in diretta i principali eventi mentre attraverso Twitter sarà possibile seguire, sempre in diretta, le attività delle aziende coinvolte. We-Food nasce per mostrare l’immagine di una realtà che primeggia a livello nazionale ma che non è mai riuscita a raccontare se stessa senza uscire da questo territorio. «Il Salone del gusto di Torino, dove troviamo le perle dell’agroalimentare italiano, è un punto di riferimento imprescindibile per i prodotti del Piemonte. Il Nordest è un territorio frazionato e diviso e si ‘racconta’ solo partecipando ad altre fiere. È possibile creare un evento che possa rappresentare per le Venezie un punto di riferimento per presentarsi? È questa l’ambizione di We-Food».