«Un sistema di imprese e prodotti che sanno coniugare tradizione e creatività sorti in un area vasta che si espande da Verona a Belluno, dal Carso a San Daniele tra vini di eccellenza, ristorazione stellata, formaggi, carni e salumi il cui nome è sinonimo di prestigio internazionale. Se mettiamo in confronto la produzione delle Venezie con quella di regioni importanti come Piemonte e Emilia Romagna ci accorgiamo che non ci mancano la forza produttiva o i prodotti, quanto piuttosto una narrazione capace di fare sinergia tra territorio e produzione, tra le ricchezze dell’offerta enogastronomica e quelle della cultura, dell’arte e dei paesaggi di cui l’agroalmentare del Nordest è figlio. Di festival ce n’è tanti ma WeFood ha scelto una strada differente, quella di offrire al pubblico un percorso turistico, industriale ed enogastronomico, libero e unico in Italia capace di coniugare curiosità e gusto, piacere della scoperta e orgoglio per un territorio che è ai vertici globali anche nel settore agroalimentare».
Ma gli oltre 25 mila partecipanti che si attendono per questa seconda edizione di WeFood, pronti ad immergersi in un percorso nel “buono e nel ben fatto” tra strade del vino e filari di vigne, tra borghi antichi e città d’arte, avranno l’opportunità di entrare nelle segrete stanze di un sistema economico che valeva sui mercati esteri l’anno scorso oltre 6,6 miliardi di euro di Export nel solo Veneto, e che complessivamente produce valore per 14,5 miliardi di euro. Cifre che pesano per il 9,5% circa sulla ricchezza della regione. Dati importanti per la terza regione italiana per valori “in campo” (dopo Lombardia ed Emilia Romagna) ma che crescono ulteriormente se si associano ad un Friuli Venezia Giulia forte di oltre 890 milioni di euro di export tra settore primario e trasformazione e dove le grandi imprese come Illy Caffé e i prodotti di prestigio come vini, prosciutti e grappe, trainano la ripresa dell’economia. «WeFood vuole permettere al visitatore locale ed ai tanti che si sono già prenotati dal resto d’Italia di scoprire questa ricchezza» spiega Zovico. «Ma sarà anche occasione di confronto: venerdì 2 novembre infatti al Cuoa di Vicenza l’evento di inaugurazione si accompagnerà a dibattiti sia sul futuro del Food a Nordest, assieme a Federico Visentin presidente della Fondsazione Cuoa, Riccardo Illy, Enrico Berto e Giorgio Polegato dei vini Astoria, sia sul rapporto fra arte, cibo e cultura con Ermete Realacci, Domenico De Masi e Innocenzo Nardi».