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Touring Club e ItalyPost aprono le porte alle Fabbriche del Gusto. Sabato 30 aprile e domenica 1° maggio WeFood, un weekend di turismo enogastronomico

Cantine, prosciuttifici, distillerie, cioccolaterie, caseifici, acetaie e non solo. Con l’edizione primaverile la manifestazione assume carattere nazionale e punta i riflettori sulle eccellenze enogastronomiche della Penisola. Aprono oggi le prenotazioni per visite guidate, degustazioni e showcooking.

20 aprile 2022 – Nel week end del 30 aprile e 1° maggio si tornerà a visitare le Fabbriche del Gusto con l’edizione primaverile di WeFood, nella quale saranno protagoniste proprio le aziende di eccellenza dell’enogastronomia italiana. Questa edizione rappresenta l’esordio della collaborazione fra ItalyPost e Touring Club italiano, la più importante associazione nazionale per la promozione del turismo e dei territori, che permette alla manifestazione di estendersi ulteriormente raggiungendo dimensione nazionale.

Le realtà d’eccellenza dei nostri territori dimostrano come, anche in un contesto geopolitico complesso, con tutte le difficoltà mutuate dalla pandemia e il caro prezzi che affatica le imprese, il settore del food e della ristorazione resista, presentandosi al pubblico con rinnovata forza e capacità di innovazione e adattamento. A testimoniarlo sono anche i più recenti dati sul turismo nel nostro Paese, tornato a crescere durante le feste pasquali anche grazie a un’offerta di cibo e vino di qualità che da sempre caratterizza le nostre regioni. L’edizione primaverile di WeFood torna proprio a far scoprire prodotti di altissima qualità e tecniche di lavorazione tanto tradizionali quanto contemporanee delle materie prime dei nostri territori, grazie al contributo di partner come Lattebusche e PromoTurismo FVG. Sabato 30 aprile e domenica 1 maggio sarà infatti possibile visitare le migliori cantine, distillerie, birrerie artigianali, caseifici, salumifici, laboratori di cioccolato e dolci tipici sparsi per i territori coinvolti.

Dopo l’ultima edizione, quella autunnale del 6 e 7 novembre, WeFood torna così il 30 aprile e 1 maggio con un’edizione primaverile che comprenderà visite guidate, showcooking e degustazioni, che permetteranno ad un vasto pubblico di cogliere i segreti delle produzioni artigianali di qualità.

Per prenotare le visite e vedere gli eventi digitali, è sufficiente consultare il sito www.wefood-festival.it

Ecco le che apriranno le loro porte per WeFood

I sapori del Veneto tra vini, dolci, formaggi e distillati

In Veneto, i partecipanti disporranno di una lunga serie di tappe per scoprire i tanti prodotti d’eccellenza del territorio. L’Antico laboratorio San Giuseppe, ad esempio, rappresenta una delle eccellenze di questa regione: qui la produzione artigianale di liquori e amari rispetta totalmente la tradizione e la storia di questo liquorificio, che inizia nel 1928 a Bassano del Grappa. I sapienti liquoristi utilizzano solamente materie prime biologiche e a km0, selezionate accuratamente e lavorate a mano per produrre L’Amaro, il Liquore San Giuseppe e la nuova linea di infusi in edizione limitata “Come una volta”.

Anche nella Distilleria Poli, fondata nel 1898 a Schiavon (VI), la parola chiave che identifica tutto il suo ciclo di produzione è “tradizione”. Infatti, Da quattro generazioni l’azienda opera con un antico alambicco completamente di rame, fra i pochissimi ancora esistenti, che permette di produrre grappe e distillati caratterizzati da un ricercato equilibrio di carattere ed eleganza. L’edificio in cui risiede la Distilleria è considerato di interesse storico-ambientale per la sua struttura a porticato tipica delle antiche abitazioni rurali venete.

Vi è poi la passeggiata tra i vigneti proposta dalla Cantina Ongaresca, nel Vicentino, che vanta undici ettari di coltivazioni e una produzione annua di trentatré mila bottiglie, con una gamma selezionata di prodotti che vanno dal Merlot al Pinot Grigio delle Venezie, dal Sauvignon allo Spumante Metodo Classico e Metodo Martinotti.

Il tour enologico continua in Veneto con Maeli, cantina di Baone (PD), nel cuore del Parco Regionale dei Colli Euganei, che ha valorizzato un vitigno del territorio, il Moscato Giallo, vinificandolo in cinque versioni differenti: da spumante dolce a metodo tradizionale brut nature, da vino che rifermenta con i propri lieviti in bottiglia a vino fermo secco fino al passito. L’amore per la Natura, l’approccio agro-ecologico alla coltivazione delle uve e l’utilizzo dei lieviti indigeni per favorire il più possibile fermentazioni spontanee rendono i vini Maeli un’autentica espressione del territorio.

Nel weekend primaverile del WeFood è poi visitabile La Società agricola Eleva, che deve il suo nome al fatto che sorge su una splendida collinetta a trecento metri sul livello del mare, rappresenta la perfetta unione tra uomo e natura, espressa nella sua produzione vinicola rispettosa dell’ambiente e dell’uomo che vive il territorio. L’azienda è situata nel comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella, che insieme a Fumane, San Pietro in Cariano, Marano e Negrar identificano la zona originaria e più antica di produzione della denominazione Valpolicella e che autorizza l’uso della specificazione “classico”.

Per quanto riguarda la produzione olearia, fiore all’occhiello del Veneto è sicuramente il frantoio La Contarina, visitabile in occasione di WeFood. Nasce sui primi pendii della Vallata di Mezzane e lambisce le terre di Illasi. La Contarina produce olio extravergine direttamente da olivi e frantoio di proprietà, seguendo tecniche innovative e usando varietà tipiche locali, tanto da essere riconosciuta da Slow Food come presidio della Regione del Veneto. Dalla sua produzione escono quattro olii con sensazioni gustative diverse e destinati a palati e piatti diversi. Il frantoio propone visite guidate che comprendono la degustazione guidata, con racconti dei cicli produttivi, della storia degli antichi olivi e del casale dove si trova il frantoio che risale alla metà del Seicento. Un vero e proprio incontro di cultura, fascino e realtà esistenziale.

Nel settore caseario, Lattebusche, che ricopre un ruolo fondamentale lavorando giornalmente oltre tremilaseicento ettolitri di latte, organizzando la produzione su sei stabilimenti, organizza tour guidati alla scoperta dei processi che trasformano la materia prima in latticini di ottima qualità. Lattebusche è una moderna realtà produttiva che opera nel settore lattiero caseario dal 1954. L’azienda ha sede a Busche, in provincia di Belluno, zona ricca di pascoli ai confini del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, patrimonio UNESCO. La gamma di prodotti è ampia e profonda, e comprende quattro DOP (Grana, Piave, Asiago e Montasio), formaggi di montagna, latte e formaggi Bio, Gelati a base di latte fresco. La qualità dei prodotti Lattebusche è stata riconosciuta anche con numerosi premi internazionali, come “Miglior Formaggio Europeo a pasta dura” ottenuto dal Piave DOP ai Global Cheese Awards 2018, le due stelle ricevute dal formaggio Pennanera dalla giuria di chef del Superior Taste Award 2018 e le medaglie d’oro ottenute dal Gelato Lattebusche agli International Cheese Awards 2017.

La tradizione dolciaria è il “miglior ingrediente” della pasticceria Loison, che partecipa a questa edizione primaverile di WeFood 2022 portando i visitatori alla scoperta di un’azienda che da tre generazioni sforna un’ampia gamma di dolci e che nel tempo è diventata una realtà presente in più di cinquanta Paesi. Per quanto la varietà di dolci prodotti sia ampia (si va dalle colombe alle focacce ai biscotti), il protagonista indiscusso di casa Loison rimane il panettone, che negli anni ha ottenuto più di 15 importanti riconoscimenti.

Oltre ai dolci, si potrà scoprire il settore del caffè, molto importante in territorio trevigiano. A Conegliano, i Conti Caballini rilevano la Dersut Caffè nel 1949, in un periodo, quello del dopoguerra, in cui il caffè rappresentava un lusso per pochi. Negli anni l’azienda cresce sempre di più, arrivando ad operare a livello nazionale. il 2010 è l’anno dell’inaugurazione del Museo del Caffè a Conegliano, il racconto di una storia d’azienda, di settore e di città. 600 metri quadrati, quattro sezioni e una sala degustazione e formazione: il Museo del Caffè Dersut è un percorso alla scoperta dell’espresso. Trasporta il visitatore lungo l’intera filiera, dal chicco alla tazzina, passando attraverso le macchine che hanno reso l’espresso quello che è oggi. La struttura stessa merita una visita: si tratta di un edificio storico, ubicato nei pressi dell’azienda. L’ex essiccatoio Bozzoli, realizzato negli anni Trenta, è un perfetto esempio di archeologia industriale, intrecciato alla storia di Conegliano.

In Emilia-Romagna aziende aperte alla scoperta di liquori, aceto e pizza. Visitabile anche il Museo del Prosciutto

Il Mulino della Porta di Sotto è un luogo unico, dove il fascino della storia e l’eccellenza del gusto si incontrano per far nascere alcuni dei migliori prodotti tipici della Romagna. I visitatori arriveranno a Mondaino (RN), elegante castello di epoca Malestestiana sulle colline della Valconca, dove saranno accolti in abiti d’epoca dalla famiglia Chiaretti che li guiderà in un tour alla scoperta del borgo medievale e dell’antico frantoio della Porta di Sotto. Qui sono custodite le tre preziose fosse trecentesche dalle quali nasce il famoso Formaggio di Fossa, prodotto unico nel suo genere, accompagnato da una vasta selezione dei migliori prodotti del territorio che potranno essere degustati in una cornice suggestiva.

Sempre a Rimini, in particolare a Saludecio, partecipa a WeFood Liquorista Albimonte, che propone una vasta selezione di vini speziati e liquori aromatici. Il liquorificio nasce da una grande passione per la ricostruzione storica, il recupero delle antiche tradizioni e la ricerca di aromi, profumi e sapori di un mondo lontano quasi perduto che non può essere però dimenticato. In occasione dell’edizione primaverile, Liquorificio Albimonte propone turni di visite guidate che permetteranno di conoscere la ricerca storica e le conoscenze scientifiche sulle quali si fonda l’attività del piccolo liquorificio.

Spostandosi verso l’entroterra emiliano, si entra in un’area in cui da secoli è presente l’allevamento di suini, favorito fin dai tempi più remoti dalla presenza di numerosi querceti. È qui che il Museo del Prosciutto di Parma propone un interessantissimo percorso guidato, organizzato in otto sezioni: partendo dal territorio, con la descrizione dell’agricoltura parmense, per poi passare alla sezione dedicata alle razze suine e a quella del sale, dove si racconta la storia di questo importantissimo minerale, strumento di conservazione degli alimenti, che grazie ai pozzi di Salsomaggiore, favorì nel tempo lo sviluppo dell’arte salumiera. La quarta sala è dedicata alla norcineria e raccoglie, oltre a numerosi documenti storici sull’attività della macellazione dei suini nei secoli, un ampio campionario di antichi oggetti di norcineria. Le restanti sezioni si concentrano sugli altri salumi tipici del territorio parmense, sulla gastronomia, sulle tecniche di lavorazione del prosciutto e sul Consorzio del Prosciutto di Parma. La visita ovviamente non potrà che concludersi con l’assaggio dei deliziosi prodotti emiliani.

Sempre in provincia di Parma, a Traversolo, è possibile visitare ed assaggiare gli insaccati e i salumi dell’azienda Rosa dell’Angelo, prodotti sotto l’insegna della sostenibilità ambientale. La produzione del prosciutto e del culatello Rosa dell’Angelo è speciale già dall’origine. Le carni hanno qualità diverse, per il tipo di allevamento all’aperto e per l’antica lavorazione tutta a mano, con solo sale e lunga stagionatura. I maiali neri di antiche razze quasi del tutto scomparse sono liberi di pascolare nei boschi. Liberi di nutrirsi di erba fresca, cereali, bacche e ghiande.

A Modena, l’azienda Acetaia Giusti apre le porte per presentare la propria produzione di aceto balsamico. Dal XVII secolo la famiglia Giusti cura il suo Aceto Balsamico, tramandando una ricetta che si traduce in complesse armonie di gusto e in prodotti d’eccellenza apprezzati in tutto il mondo. Ottenere un grande aceto balsamico dipende dalla competenza, esperienza e sensibilità di chi lo produce e dal tempo lungo di maturazione e invecchiamento. Orgogliosa di un saper fare affinato in oltre quattrocento anni di storia, Acetaia Giusti affianca al rispetto per la tradizione una filosofia produttiva moderna e sostenibile, che valorizza le persone e il territorio in cui opera. All’interno dell’azienda è presente il Museo Giusti che traccia la storia dell’aceto balsamico di Modena e del suo incontro con la famiglia Giusti. All’interno sono esposte botti secolari, come ad esempio la botte “A3” con cui Giuseppe Giusti si presentò a Firenze nel 1861 in occasione dell’Esposizione Italiana indetta dai Savoia, ottenendo una medaglia d’oro per un balsamico di 90 anni.

La provincia di Modena è da sempre patria del Lambrusco e Giacobazzi Vini, dal 1958, scrive la storia di questo eccellente vino rosso e dei grandi Spumanti Italiani con spirito pionieristico e audacia, ma prestando massima attenzione alla tradizione. Oggi la cantina ha saputo far tesoro dell’esperienza maturata intercettando nuove generazioni di consumatori, adottando uno stile comunicativo divertente e brioso e muovendosi con il giusto spirito verso nuovi traguardi. L’azienda ha sede a Nonantola ed ospita nel suo wineshop, un ricchissimo museo di rari attrezzi agricoli e anche una collezione privata di auto d’epoca e di F1, oltre ad articoli sportivi di illustri personaggi che hanno intrecciato la loro storia con quella della cantina. In occasione dell’edizione primaverile di WeFood 2022, Giacobazzi Vini propone turni di visite guidate per scoprire l’azienda. Per chi volesse estendere la visita, al costo di 10€ è possibile proseguire con una degustazione di 3 vini accompagnata da patatine e snacks.

In provincia di Piacenza, infine, a San Pietro in Cerro, Birragricola Padus propone birre ottenute dalla maltazione di orzo e frumento prodotti nella propria azienda agricola per offrire una bevanda originale, non filtrata e non pastorizzata.

In Trentino i tour guidati si concentrano sulle aziende frutticole

L’azienda Ca’ dei Baghi sarà visitabile nel weekend di fine aprile a Bosentino, piccolo ma grazioso paese a 700 m d’altitudine nel cuore del Trentino, sull’Altopiano della Vigolana, affacciato sullo splendido Lago di Caldonazzo. L’azienda da molti anni produce frutta varia, come mele, pere, ciliegie e piccoli frutti, e dal 2004 è presente un piccolo laboratorio per la trasformazione di una parte di frutta fresca in confetture, sciroppi e succhi. L’azienda utilizza frutta di prima qualità, appena raccolta e al giusto grado di maturazione, alla quale viene aggiunto solo ed esclusivamente zucchero di canna, senza alcun tipo di addensanti o conservanti, che ne potrebbero alterare il sapore.

Una delle aziende più grandi del Trentino, visitabile in occasione della manifestazione, è sicuramente Melinda, che vanta una produzione annua di quattrocentomila tonnellate di mele (Renetta, Red Delicious, Golden Delicious, Gaia, Fuji) nelle Valli di Non e Sole. Oltre alle mele, che sono le uniche ad aver ottenuto in Italia il riconoscimento DOP, il consorzio si occupa della produzione di succhi, strudel, confetture, sidro, aceto, biscotti e snack di mele.

In Friuli-Venezia Giulia il fine settimana è ricco di dolci tradizioni e sapori decisi

Gli amanti della tradizione dolciaria potranno rivolgersi alla cioccolateria Adelia di Fant, nel pieno centro di San Daniele del Friuli (UD), dove la produzione si basa sulla ciclicità delle stagioni e dei loro frutti. Partendo dai distillati, l’azienda si è poi distinta per la produzione di cioccolato e, più nello specifico, delle Praline alla Grappa. In occasione dell’edizione primaverile di WeFood 2022, Adelia di Fant propone turni di visite guidate al laboratorio con degustazione dei prodotti tipici, come praline, mendiants, tartufi, organette e tavolette di cioccolato, tutti prodotti artigianalmente, mantenendo saldi i legami con la tradizione.

Dolce tipico friulano è ovviamente la Gubana, fatta di pasta dolce lievitata, avvolta a mano su sé stessa fino a prendere la caratteristica forma a chiocciola, con all’interno un ripieno fatto di noci, uvetta, pinoli, mandorle, cubetti di arancia e nocciole. La produzione di questo dolce è affidata alle sapienti mani dei pasticceri di Dorbolò Gubane, che già negli anni ’30 sfornava deliziosi prodotti grazie alla gestione di Antonia Onesti.

I sapori di un tempo si possono ritrovare anche nelle Gubane, negli Strucchi e nei biscotti prodotti da Valeria nel suo laboratorio La Gubana della Nonna. Qui maestria, tradizione e ricerca meticolosa della materia prima di qualità contribuiscono a ricreare la tipica sensazione del prodotto fatto in casa.

Gli amanti dei prodotti “forti” potranno godere dell’apertura della Distilleria Ceschia, la cui produzione di grappa segue la stessa ricetta da quasi centoquarant’anni. Risale infatti al 1886 la storia di questa distilleria di Nimis, in provincia di Udine, quando Giacomo Ceschia iniziò a girare per il paese a raccogliere frutta da distillare poi nel suo alambicco autocostruito. Oggi le tecniche sono state ovviamente affinate e la preparazione della grappa è condotta in maniera scientifica ma utilizzando sempre il metodo di distillazione artigianale.

Per quanto riguarda i vini, prodotto di punta friulano è sicuramente il Ramandolo, la cui diffusione fuori regione, avvenuta circa cinquant’anni fa, si deve all’impegno di Giovanni Dri. L’Azienda Agricola Giovanni Dri Il Roncat, visitabile in occasione del WeFood festival, è riuscita a trasformare un terreno impervio e in forte pendenza in un fruttuosissimo vigneto da cui si ricavano tre versioni di Ramandolo e Sauvignon, oltre che grappe ed acqueviti. Dal 2002 l’azienda produce olio extra vergine di oliva dal proprio oliveto di duemila piante.

Il tour enogastronomico del WeFood 2022 sarà arricchito anche dalla presenza dell’Azienda Agricola del Poggio, che proporrà vini, spumanti e birre di produzione propria, il tutto accompagnato da degustazioni di prodotti tipici del territorio friulano come il prosciutto San Daniele e formaggi delle latterie locali. L’azienda inoltre ospita un piccolo agriturismo per chiunque voglia passare qualche notte completamente immerso nella natura.

Nell’ampio panorama dei prosciuttifici di San Daniele del Friuli, La Glacere rivendica il vantaggio di essere posizionato a metà del colle su cui sorge la cittadina friulana e di poter godere sia della ventilazione frizzante e secca, che da Settentrione scende lungo il Tagliamento, che di quella ricca di salmastro e umidità che risale dalle zone marine della Bassa friulana.

Questo connubio permette a La Glacere di presentare un prodotto con le caratteristiche classiche del San Daniele, un prosciutto crudo, asciutto, artigianale e profumato. La Glacere, oltre al San Daniele, si distingue per la produzione di ottimi salumi come prosciutto crudo affumicato, salame, soppressa, pancetta, lonza e culatta, i quali potranno essere degustati durante il tour gastronomico che l’azienda propone.

Sempre nell’ambito dei salumi, sarà possibile visitare il Salumificio ZAHRE, giovane realtà artigianale con sede ad Ampezzo e Sauris, fortemente voluta e creata da Elvis e Alessandra, imprenditori friulani impegnati nella produzione di insaccati freschi e stagionati di carne suina. Fiore all’occhiello della vasta gamma di salumi è il Prosciutto di Sauris IGP, prodotto con attenzione particolare alla scelta delle materie prime e predilezione per processi di produzione manuali ed artigianali.

Per quanto riguarda la provincia di Trieste, l’Azienda Agricola Zidarich proporrà al WeFood 2022 turni di visite guidate durante le quali sarà possibile percorrere i cinque piani della cantina scavata interamente nella roccia, per osservare e conoscere l’intero processo produttivo vitivinicolo, nelle sue diverse fasi. L’azienda nasce nel 1988 a Prepotto, nel comune di Duino Aurisina, paese a ridosso del Golfo di Trieste. È in questo territorio impervio che Benjamin Zidarich comincia ad impiantare nuovi vigneti, bonificando il terreno e scavando la roccia che utilizzerà poi per i muri e le volte in pietra delle sue cantine.

In Lombardia il tour enogastronomico viaggia fra vini e formaggi

Nel cuore dell’Oltrepò Pavese, a Santa Maria della Versa (PV), nella prima metà del ‘900 nasce l’Azienda Agricola Manuelina, visitabile nel weekend di WeFood, che oggi vanta una proprietà di 22 ettari di vigneti. La perfetta unione tra ciò che la terra offre e la passione e il lavoro della famiglia Achilli, riesce a creare un prodotto in grado sempre di soddisfare la clientela.

Nel comune di Caselle Lurani, in provincia di Lodi, si potrà invece visitare il Caseificio Carena che inizia nel 1925 la sua attività per opera del fondatore Angelo Carena con una produzione di formaggi tipici della zona Lodigiana, quali pannerone, gorgonzola e mascarpone. Con il tempo, la produzione di formaggi si è ampliata notevolmente, andando a comprendere taleggio, crescenza, fontal, primosale, caciotta, italico e ricotta.

In Piemonte si potrà scoprire il Birrificio Gilac

A Torino si potrà scoprire il Birrificio Gilac, che propone dal 2007 una selezione di birre gourmet prodotte pensando a persone che amano la qualità e la genuinità degli ingredienti, il rispetto per la natura e la continuità della tradizione. A chi si avvicina per la prima volta alle birre artigianali sarà possibile percepire una chiara differenza rispetto alle birre industriali. In occasione del WeFood 2022 sarà possibile acquistare un ticket di ingresso di 10 euro che darà diritto alla degustazione di 4 diverse birre alla spina raccontate nei dettagli.

Anche in Campania il focus è sulla birra artigianale e di qualità

In Campania si potrà visitare il Birrificio del Sannio, che nasce in terra sannita, territorio ricco di storia e tradizioni. L’Azienda è situata in un ex oleificio edificato dal nonno di Sergio Amore negli anni ’60, ormai dismesso da diverso tempo ed è proprio dai ricordi dell’infanzia che è nata l’idea di far rinascere quei locali, da troppo tempo silenti e abbandonati.

Sergio Amore ha così dato sfogo alla sua passione, quella per la birra artigianale, adoperandosi per trasformarla in una professione. Con spirito di sacrificio e forza di volontà, nel 2016 l’avvio della produzione con l’ausilio di un valente mastro birraio, Antonio De Feo.

Il segreto del successo del Birrificio del Sannio è l’utilizzo di acqua di sorgente che sgorga direttamente dal monte Taburno e di materie prime pregiate, che esaltano la qualità e la fragranza del prodotto, rilasciando aromi intensi ed evocando sensazioni appaganti. Per chi volesse estendere la visita guidata nell’azienda, è possibile acquistare un pacchetto al costo di 20€ con degustazione di 5 etichette e assaggi del territorio.

Gli showcooking

Anche per questa edizione di WeFood sono previsti degli showcooking, per essere coinvolti nella creazione, dall’inizio alla fine, di alcuni dei prodotti più gustosi dei nostri territori. Fra gli altri partecipano gli chef della pizzeria O Fiore Mio, premiata nella guida Emilia-Romagna a Tavola 2022 come Pizzeria dell’anno, che presenterà, con la partecipazione di Davide Fiorentini, il piatto simbolo di una cucina popolare straordinaria per bontà e apparente semplicità.

Parteciperà con uno showcooking anche il ristorante Riva, che parte dal territorio piacentino e dai suoi migliori prodotti per arrivare all’emozione del sapore e del sorriso che la buona cucina può disegnare sul viso di chi si lascerà coinvolgere dai sapori. Il ristorante nasce dal sogno di Carla e Maurizio nel 1987, che con impegno, passione e anche un po’ di follia trasformano la trattoria di paese in quello che oggi è il loro ristorante.

A Maranello (MO), sarà possibile incontrare la famiglia Di Lella che in occasione del WeFood 2022 proporrà uno showcooking presso la sua sede principale, la Pizzeria La Bufala. La passione per la pizza è stata trasmessa da Giovanni di Lella a suo figlio Gianni, che ora la porta avanti insieme alla sua famiglia, offrendo ai clienti un ambiente caldo e prodotti di prima qualità.

Le dichiarazioni dei promotori

Alessandra Pizzi, amministratore delegato Post Eventi: “La forte ripresa dei flussi turistici che ha caratterizzato le recenti festività è di buon auspicio anche per quel segmento, colpevolmente assai trascurato nel nostro Paese, che è quello del turismo enogastronomico. L’enorme varietà e qualità di produzioni locali, abbinata ai contesti culturali e paesaggistici di dove spesso sono collocate le aziende di produzione, devono infatti essere maggiormente valorizzate. We Food che, non a caso organizziamo con il Touring Club Italiano, punta a far crescere proprio questo segmento creando quella consapevolezza sia tra gli operatori che tra il pubblico che ancora oggi non è così diffusa”.

Giulio Lattanzi, Direttore Generale del Touring Club Italiano: “Crediamo che la ripartenza, auspicando questa volta possa essere definitiva, passi attraverso questi eventi di incontro e conoscenza per rilanciare il turismo di qualità e rinnovare l’impegno della nostra associazione nel prenderci cura dell’Italia”.

Come partecipare

Tutti possono partecipare a WeFood e tutti gli eventi di WeFood sono a ingresso libero: è solamente richiesta, per ragioni organizzative e di sicurezza, la prenotazione alle visite e agli eventi di proprio interesse sul sito internet www.wefood-festival.it, in corrispondenza di ciascuna azienda visitabile.

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